Delicate e meravigliose: le orchidee necessitano di cure molto attente. E sì, esiste un nutriente particolare che può aiutarti.
Troppa acqua o non abbastanza? Annaffiare le orchidee può diventare un dilemma. Pertanto, è assolutamente necessario sapere come agire, non solo per avere una fioritura costante ma anche per mantenere la pianta in salute . Ci sono anche consigli che possono aiutarvi nella cura, che deve essere corretta affinché si salvi la delicatezza del vaso. Scopriamo insieme come avere fiori bellissimi con poca fatica.
Come dare il latte alle orchidee
Latte, sì. Hai letto bene. Questo particolare ingrediente ti aiuta a pulire le foglie dell’orchidea , quindi funziona in aggiunta all’irrigazione . Preparare la soluzione adeguata per questa operazione è molto semplice. Basta mescolare un cucchiaio di acqua con uno di latte e applicare delicatamente sulle lenzuola e con un dischetto di cotone o uno struccante. Può essere utilizzato per rimuovere la polvere, che solitamente si nasconde alle estremità della pianta, così come per rimuovere i residui di calcare , risultato di gocce d’acqua lasciate evaporare e non precedentemente asciugate con un panno morbido.
L’eccesso di acqua , infatti, può causare problemi anche alle foglie e favorire la proliferazione di infezioni fungine. Il latte aiuta inoltre ad eliminare le spore che possono compromettere, anche velocemente, la salute della pianta. Il latte aiuta a pulire la lama , a renderla sana ma anche a lucidarla. Anche l’occhio lo vuole, si potrebbe pensare, e questo è anche il caso delle orchidee. Bianche, colorate, maculate: avere fiori ogni anno è senza dubbio l’obiettivo di chi ama le Orchidee e per questo se ne prende cura.
Come annaffiare correttamente
Torniamo al menu principale, dove in cima alla lista appare l’irrigazione giusta per le tue orchidee. Naturalmente questo non è facile, soprattutto perché non crescono nel terriccio tradizionale e quindi non è possibile prevedere il comportamento dell’acqua. Per essi, infatti, è necessaria una miscela di torba, corteccia e altri materiali inerti . Obiettivo dell’irrigazione è quindi quello di donare umidità alla torba e alla corteccia, che la trattengono con una certa facilità.
Prima precauzione: le orchidee non si annaffiano dall’alto. È necessario immergere delicatamente il vaso in un lavandino o in un contenitore pieno d’acqua. Il livello del liquido non deve superare la metà della caraffa . Fare molta attenzione che la crosta non si stacchi . L’immersione non deve essere né troppo breve né troppo lunga: la torba infatti deve essere impregnata, ma bisogna evitare i ristagni d’acqua. Potrebbero bastare 20 minuti, ma prima di rimettere la padella sul piattino, lasciatela scolare bene, anche solo per mezz’ora.
Il fabbisogno di acqua cambia a seconda delle stagioni e, soprattutto, varia al variare delle temperature . In primavera può bastare una volta alla settimana, mentre in estate bisogna ripetere l’operazione – almeno due o tre volte – a seconda del caldo. Da ripetere una volta alla settimana in autunno e ogni 10 giorni in inverno. Tieni presente che la tua orchidea ci dà segnali di mancanza d’acqua . Il substrato non deve essere asciutto, mentre le radici devono essere verdi . Se tendono al denaro, allora hanno sete.
che acqua usare
Per annaffiare correttamente l’orchidea è importante scegliere l’ acqua giusta . Avrai capito, questa pianta non ama il calcare. E no, nemmeno il cloro . Si sconsiglia quindi l’utilizzo di acqua di rete , bensì di acqua piovana o demineralizzata, la stessa utilizzata per riempire la caldaia del ferro.
La stessa acqua può essere utilizzata per nebulizzare le foglie , con delicatezza, o in mancanza si può riempire un annaffiatoio e lasciare depositare l’acqua della rete in modo che il calcare si depositi sul fondo. Prestare particolare attenzione alla temperatura dell’acqua , che non deve essere troppo fredda. A 15°C, infatti, l’orchidea comincia a perdere i fiori. Prova ad usarlo a temperatura ambiente. In inverno potete diluirlo per qualche secondo mettendolo nel microonde .
Come spruzzare le foglie
Per le orchidee è importante che l’ambiente in cui vivono sia umido. Le nostre case, invece, hanno aria secca , soprattutto se riscaldata o raffrescata da impianti di riscaldamento e condizionamento. Occorre quindi ricreare per essi l’ ambiente ottimale , attraverso una corretta nebulizzazione delle foglie. Questa operazione può essere effettuata durante tutto l’anno, ma attenzione ai fiori che non devono ricevere tracce di liquido.
Se l’ambiente è davvero secco, allora puoi provare un umidificatore per ambienti . A differenza di altre piante d’appartamento, è meglio spruzzare le foglie la mattina presto. Infatti, il calore del sole è in grado di far evaporare l’acqua in eccesso sulle foglie, prevenendo la comparsa di spore .
Come adattare l’irrigazione al terreno
L’irrigazione corretta della tua orchidea dipende molto dal terriccio che utilizzi . Nel caso in cui sia composto da corteccia e muschio di sfagno, allora potete azzardare anche con l’irrigazione tradizionale , a patto di lasciare sgocciolare il vaso prima di posizionarlo sul suo sottovaso. Se coltivate solo su corteccia , potete effettuare l’irrigazione dal basso utilizzando le modalità che vi abbiamo proposto. Le foglie possono essere leggermente inumidite utilizzando uno spruzzino , ricordandosi di tamponare l’acqua in eccesso.
fertilizzante e fioritura
L’orchidea è una pianta che necessita di cure sotto molteplici aspetti. Il fertilizzante , infatti, è essenziale per una buona crescita e una fioritura abbondante e duratura . Pertanto, è molto importante scegliere quella giusta, tra le tante proposte, che si differenziano oltre che per la formulazione , non tutte adatte a tutte le varietà di Orchidaceae, e per la somministrazione . Le istruzioni devono comparire sull’etichetta , altrimenti potete chiedere consiglio al vostro distributore di fiducia. La pianta deve essere concimata durante tutto l’anno.
Dovrebbe invece fiorire due volte l’anno, una in primavera e una in autunno. Questa fase dura diversi mesi, quindi per un po’ puoi contare su un piano passo dopo passo. Ricorda che i fiori non dovrebbero mai essere bagnati. Una volta caduto l’ultimo fiore , si può decidere di conservare gli steli oppure di tagliarli. Nel primo caso i fiori sbocceranno nuovamente sugli stessi steli, ma saranno più piccoli. Se, al contrario, si sceglierà di eliminarli, allora la pianta si avvierà verso la produzione di nuovi fusti, sui quali sorgeranno i germogli della nuova stagione.