Con fiori che vanno dal lilla al blu, l’ortensia è una pianta molto carina da coltivare anche in vaso: forse non lo sapevi, ma i suoi colori possono dipendere anche dall’acidità del terreno. Non ama l’esposizione diretta al sole, ma preferisce l’ombra; richiede molta acqua, ma non quella del rubinetto di casa, e necessita di potature in alcuni periodi dell’anno. Vediamo come coltivarlo nelle migliori condizioni e come prendercene cura.
L’ ortensia è una pianta che va coltivata in vaso o in giardino , posizionandola in luogo ombreggiato o semiombreggiato. Devi infatti sapere che l’ortensia rientra tra le piante sciafile , cioè tutte quelle piante che non amano l’esposizione diretta al sole. Quindi se non avete un prato o un balcone esposto a sud o a est , potrete comunque avere fiori garantiti grazie a queste piante (oltre alle ortensie, alle camelie, alle astrantie, all’ipomea, al viburno e alla maggior parte delle felci) che stanno bene anche in giardino. ombra.
Caratteristiche dell’ortensia.
L’ortensia è una pianta che appartiene alla famiglia delle ortensie , originaria della Cina , del Giappone e del continente americano. È quasi certo che almeno una volta hai visto un giardino dai colori vivaci tappezzato di queste piante da fiore.
Con colori che vanno dal lilla al blu, infatti, le ortensie sono piante molto apprezzate per la loro fioritura , con un significato che può cambiare proprio a seconda del colore dei fiori, pur essendo strettamente legato al sentimento dell’amore . I loro colori possono cambiare anche a seconda del pH del terreno: se è acido l’ortensia sarà blu , se è alcalino l’ortensia sarà rosa . Esistono anche varianti bianche , così come nuovi ibridi , che ci piacciono o no, che sono caratterizzati dalla fioritura bicolore (rosso e bianco, oppure rosso e fucsia). L’ ortensia è una delle piante più coltivate nei frutteti e nei giardini, ed è frequente trovarla utilizzata per creare siepi basse o per creare bordure di aiuole, prati e spazi verdi.
Come spesso accade per altre specie, anche nel caso delle ortensie si possono trovare diverse varietà , alcune delle quali presentano caratteristiche particolari: un esempio è l’ ortensia panicolata , chiamata così proprio per il tipico pannicolo dell’infiorescenza , ovvero le ortensie rampicanti che, come nel caso della varietà Petoralis , sono adatte a rivestire muri o altri spazi verticali e sono molto apprezzate per i loro fiori lunghi .

suolo e irrigazione
Per coltivare le ortensie, scegli un terriccio acidofilo . Ricordatevi che il terreno deve essere sempre umido . L’ortensia, anche se rimane all’ombra, richiede molta acqua, soprattutto quando è in fioritura, ma fate sempre attenzione ai ristagni d’acqua e all’eventuale presenza di calcare, perché la vostra pianta potrebbe morire. Altrimenti, annaffia direttamente alle radici, o anche due volte al giorno durante l’estate.
temperatura ed esposizione
Come ti ho spiegato subito, devi evitare di esporre direttamente la tua ortensia al sole: la pianta preferisce stare in mezz’ombra , con un clima fresco e umido , grazie ad abbondanti annaffiature, e una temperatura che dovrebbe aggirarsi intorno ai 18 gradi . Attenzione anche ai periodi di freddo intenso: durante l’inverno è consigliabile coprire il terreno con della pacciamatura , in modo che l’ortensia possa durare fino alla stagione più fredda.
quando piantare

Il periodo migliore per piantare un’ortensia è l’autunno , tra ottobre e novembre, e la primavera, tra marzo e aprile. Se volete piantare un’ortensia da talea , il periodo migliore è l’autunno, meglio ancora se questa operazione viene fatta nel mese di ottobre.
Fecondazione
Il periodo di concimazione si concentra in primavera, tra marzo e aprile, e in estate, tra giugno e luglio, e l’obiettivo principale di una buona concimazione è favorire la fioritura della pianta . Poiché l’ortensia è una pianta che ama particolarmente il potassio , sarà necessario procurarsi un concime per piante acidofile oppure un concime ricco di questo minerale.
Formato
È sufficiente potare l’ortensia due volte l’anno , a partire da febbraio , dopo il periodo delle gelate e prima della fioritura primaverile. Per farlo nel modo più corretto, bisogna eliminare i rami più deboli, per diradare un po’ la pianta. Quindi taglia gli steli che hanno fiorito la scorsa stagione a metà della loro lunghezza, facendo attenzione a non tagliare la nuova crescita. Una seconda potatura, meno impegnativa, va effettuata a fine fioritura, verso la fine di settembre , tagliando solo i rami più grossi e utilizzando le foglie già cadute per coprire le radici visto l’abbassamento delle temperature.

Coltivare le ortensie in vaso
Se volete coltivare un’ortensia in vaso , procuratevi uno di dimensioni modeste (con un diametro di 50-60 cm) e prestate sempre molta attenzione alla quantità di acqua che riceve la pianta, perché come detto più alto, l’ortensia richiede un vaso molta acqua. . , mai nemmeno esposto direttamente al sole. Poi annaffialo la sera o la mattina presto . Se potete bagnarlo due volte al giorno, dividendo la quantità di acqua, tanto meglio. Non utilizzare l’acqua del rubinetto se sai già che è dura, cioè molto dura. Per rimediare potete aggiungere mezza tazza di aceto e lasciare riposare l’acqua per almeno un giorno.
malattie e parassiti
Pur essendo una pianta generalmente rustica, l’ortensia può andare incontro anche ad alcuni problemi, legati sia a fattori esterni che a cure improprie.
Ad esempio, quando la pianta viene annaffiata con acqua che contiene calcare , le foglie tenderanno a ingiallire : per risolvere il problema potrete semplicemente iniziare ad annaffiarla con acqua piovana .
Eventuali malattie fungine , segnalate dalla presenza di piccole macchie giallo-verdi sulle foglie , possono a loro volta essere causate da quantità eccessive o insufficienti di acqua. Tra gli animali che possono attaccare la pianta bisogna temere la cocciniglia e il ragnetto rosso , che possono ingiallire le foglie e provocarne la caduta .